Che cosa sappiamo degli squali? Sono davvero quei terribili predatori, protagonisti di molti film? Nella Giornata Mondiale dello Squalo, scopriamo invece che è necessario proteggerli.

Nessun’altra specie del regno animale è comparsa in così tanti film hollywoodiani come gli squali (più di 180, per essere precisi). Da Lo Squalo a Megalodon a Sharkenado, la maggior parte dei film raffigura gli squali come killer brutali. Tuttavia, negli ultimi decenni, sono gli esseri umani ad aver “messo all’angolo” gli squali, portandoli a un reale rischio di estinzione.

La pesca eccessiva, lo shark finning e le catture accessorie sono responsabili dell’uccisione di oltre 100 milioni di squali ogni anno. Una cifra allarmante, specialmente considerando che alcune specie di squali hanno un ciclo riproduttivo lento, per cui le loro popolazioni richiedono molto tempo per riprendersi. Secondo la Lista Rossa IUCN, più di 300 specie di squali e razze sono classificate in pericolo di estinzione, compresi il famoso squalo bianco, lo squalo balena e lo squalo martello.

Per questo motivo, in occasione della Giornata dello Squalo 2021, Friend of the Sea invita tutti a collaborare per la loro protezione, iniziando facendo luce sui fatti.

COSÌ DIVERSI, COSÌ IMPORTANTI 

Ci sono più di 500 specie di squali nei mari e negli oceani di tutto il mondo. Sono presenti in una grande varietà di forme e misure. Ad esempio, un grande squalo bianco può raggiungere i 6 metri di lunghezza. Tuttavia, la metà di tutte le specie di squali misura meno di un metro di lunghezza. Alcuni si nutrono di plancton e piccoli pesci, mentre altri preferiscono prede più grandi, come foche o leoni marini.

I grandi squali predatori svolgono un ruolo cruciale nell’ecosistema, contribuendo a mantenerne l’equilibrio in molti modi. Ma, al contrario di quanto si possa pensare, non amano predare gli esseri umani. Invece, gli squali tendono ad attaccare le persone per curiosità o perché si sentono minacciati. Secondo un database internazionale, nel 2020 ci sono stati 57 attacchi non provocati confermati in tutto il mondo, che hanno causato 10 morti.

CHI È IL PREDATORE?

Sono piuttosto gli esseri umani a praticare la caccia agli squali in modo non sostenibile, portando le specie a un punto critico. Uno studio recente ha mostrato che le popolazioni oceani che di squali e razze si sono ridotte del 71%, principalmente a causa della pesca eccessiva.

La pesca prende di mira gli squali soprattutto per le loro pinne che sono considerate una prelibatezza in alcuni paesi. La pratica dello “shark finning” è particolarmente crudele e, sebbene sia stata vietata in diversi paesi, persiste. Si tratta di tagliare le pinne degli squali vivi e poi gettare gli animali feriti nell’oceano, dove muoiono dolorosamente per soffocamento, dissanguamento o vengono mangiati da altri predatori. C’è anche un mercato per la carne di squalo, con i paesi europei che figurano tra i protagonisti del commercio mondiale. Oltre ad essere presi di mira per le pinne e la carne, gli squali spesso finiscono nelle reti da pesca come catture accidentali.

AIUTIAMO GLI SQUALI

Quindi, questo 14 luglio, anziché guardare un film sugli squali, impariamo con Friend of the Sea in che modo possiamo aiutare queste creature.

Friend of the Sea, un progetto della World Sustainability Organization, promuove pratiche di gestione responsabile della pesca degli squali, la messa in atto di regolamenti commerciali per proteggere le specie di squali vulnerabili, il consumo responsabile e la creazione di aree marine protette.

Inoltre, Friend of the Sea ha avviato diverse iniziative per contribuire agli sforzi di conservazione degli squali, come ad esempio:

•  Il lancio di una petizione internazionale per vietare la pratica dello “shark finning”.

•  L’aggiunta di requisiti specifici relativi agli squali per il proprio standard di prodotti ittici sostenibili.

•  La creazione di un nuovo standard di osservazione degli squali balena per i turisti.

Nella Giornata Mondiale dello Squalo, diventiamo sostenitori degli squali e contribuiamo a salvare queste magnifiche creature. 

L’ecosistema marino ci ringrazierà. 

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