Tutto quello che c’è da sapere sulla Tartaruga verde in occasione della Giornata mondiale della Tartaruga marina

Il 16 giugno si festeggia la Giornata mondiale della Tartaruga marina e, per l’occasione, Friend of the Sea e la World Sustainability Foundation vi racconteranno delle curiosità sulla Tartaruga verde, la specie di tartaruga marina più grande appartenente alla famiglia Chelonidae e l’unica specie vivente del genere Chelonia.

Non è facile avvistare la Tartaruga verde nel Mare Mediterraneo; tuttavia, qualche fortunato è riuscito a documentarne la presenza nel Golfo di Manfredonia e in Sardegna. I suoi habitat sono le zone tropicali e sub-tropicali: le zone di nidificazione più grandi sono la Costa Caraibica del Costa Rica e la grande Barriera Corallina Australiana.

Purtroppo, la Chelonia mydas è classificata come “specie in pericolo” dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) e il primo a mettere a rischio l’esistenza della Tartaruga verde è proprio l’uomo: pesca accidentale, turismo balneare nei siti di nidificazione e inquinamento dell’habitat sono le principali minacce alla sopravvivenza della Tartaruga verde. Friend of the Sea, progetto della World Sustainability Organization, fondatrice della World Sustainability Foundation, ha sviluppato una serie di misure per proteggere le tartarughe e certifica gli operatori che si occupano di Sea Turtle Watching. Per maggiori informazioni potete visitare la pagina web.

Nel frattempo, ecco alcune curiosità e notizie sorprendenti sulla Tartaruga verde.

 

E buona Giornata mondiale della Tartaruga marina!

 

Perché si tratta di una tartaruga marina speciale?

La Tartaruga verde è la specie di tartaruga marina più grande appartenente alla famiglia Chelonidae ed è l’unica specie vivente del genere Chelonia. Infatti, questi animali possono arrivare ai 140 cm circa di lunghezza, con un peso che può raggiungere oltre i 130 Kg.

Ma cosa distingue la Tartaruga verde dalle altre tartarughe marine? L’assenza del becco, ad esempio. O più precisamente, di quella sporgenza all’estremità della bocca presente nelle altre tartarughe marine. Il suo stesso nome comune deriva da una caratteristica specifica: la Tartaruga verde è infatti golosa di germogli e piante marine, come le fanerogame. Sono proprio le sue abitudini alimentari a determinare il colore corporeo della Tartaruga verde.

La Tartaruga verde si distingue dalle altre tartarughe marine per alcune caratteristiche: il carapace (la parte superiore del guscio), dotato di 4 paia di placche costali o laterali, un paio di squame tra gli occhi, chiamate ‘’scaglie prefrontali’’, ed è una delle poche tartarughe marine che non ha una punta sporgente simile a un becco all’estremità della bocca. Inoltre, le squame non si sovrappongono. Come per tutte le tartarughe marine, le zampe anteriori con l’evoluzione si sono trasformate in potenti pinne che effettuano movimenti di canottaggio durante il nuoto, mentre le zampe posteriori sono corte ma allo stesso tempo larghe e fungono da timone durante il nuoto. Quest’ultime sono utilizzate anche per lo scavo e la chiusura del nido dalla femmina.

La colorazione del carapace è bruno-olivastra, con striature e macchie gialle o marmorizzate, mentre la zona ventrale è bianca o bianca-gialla. Gli esemplari giovani sono più uniformemente bruno-olivastri, con gli arti bordati di giallo.

ALIMENTAZIONE

La Tartaruga verde ha una dieta differente in base all’età: gli esemplari più giovani si nutrono di meduse, crostacei e piccoli organismi, mentre invecchiando questi animali si nutrono prevalentemente di vegetali, come ad esempio fanerogame marine, proprio per questo la si può ritrovare soprattutto in aree ricche di praterie sommerse. La preferenza verso le foglie più giovani è dovuta probabilmente al fatto che queste sono più ricche in proteine e meno in fibre, quindi rappresentano una fonte di cibo più digeribile ed energetica.

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Una volta raggiunta la maturità sessuale (25-40 anni), l’adulto va alla ricerca della propria area di accoppiamento. Il periodo riproduttivo va fine primavera a inizio estate: la femmina si accoppia e depone circa 140 uova durante le ore notturne ogni 2-4 anni, tornando sorprendentemente alla spiaggia in cui sono nate.

L’incubazione dura 2 mesi ed una volta schiuse le uova, i piccoli raggiungono velocemente il mare seguendo gli stimoli visivi (il mare tende ad essere più luminoso delle dune di sabbia, soprattutto di notte).

La determinazione del sesso dei nascituri dipende dalla temperatura del suolo: per esempio, temperature di incubazione vicine ai 32°C producono solo femmine, temperature vicine ai 26°C producono soltanto maschi, mentre a 29°C la nidiata produce approssimativamente lo stesso numero di femmine e di maschi.

Una volta giunti nelle acque, i giovani esemplari, che dovranno provvedere a loro stessi, vengono trasportati passivamente dalle correnti oceaniche, limitandosi a crescere sino a quando, dopo diversi anni, non sono in grado di vincere le correnti e riescono a nuotare fino a raggiungere nuovamente le acque neritiche.

DOVE VIVE?

La Tartaruga verde è tipica delle zone tropicali e sub-tropicali. È presente anche nel Mar Mediterraneo, ma in Italia si rinviene sporadicamente: ci sono notizie di ritrovamenti nel Golfo di Manfredonia ed in Sardegna. Inoltre, le si può incontrare nell’Oceano Atlantico, nel Pacifico, nell’Indiano e nel Mar Nero.

Le zone di nidificazione più grandi sono la Costa Caraibica del Costa Rica, dove mediamente si riuniscono per riprodursi circa 22.000 femmine, e la grande Barriera Corallina Australiana, dove la popolazione riproduttiva è stimata sulle 18.000 unità.

I suoi movimenti migratori non siano molto conosciuti, ma questa specie è capace di coprire enormi distanze. Di solito di giorno questi esemplari preferiscono nuotare in superficie e respirare spesso, mentre di notte prediligono le lunghe immersioni.

STATO DI CONSERVAZIONE E PRINCIPALI MINACCE

Attualmente Chelonia mydas è classificata come specie in pericolo per la lista rossa IUCN delle specie minacciate.

Questo deriva dal fatto che la Tartaruga verde è una specie minacciata particolarmente da: pesca accidentale, intrappolamento nelle reti da pesca, turismo balneare nei siti di nidificazione e illuminazione delle coste, inquinamento del loro habitat (gli oggetti di plastica gettati in mare spesso possono essere ingeriti dalla tartaruga, accumulandosi nello stomaco o provocandone il soffocamento). Non è comunque da sottovalutare il riscaldamento globale, che causa gravi squilibri nella popolazione di nascituri andando ad alterare le temperature, e quindi il sesso dei diversi individui. Inoltre, la Tartaruga verde è commercialmente interessante in alcune zone, perché la carne, le uova, la pelle ed il guscio sono molto richiesti: infatti, è stata catturata su larga scala e utilizzata nella zuppa di tartaruga sin dal XVII secolo. Non solo la carne viene percepita come gustosa, ma si dice in Asia che mangiare carne di tartaruga o uova aumenti la potenza (ovviamente, il suo commercio è ad oggi una pratica illegale).

Fortunatamente, oggi sono numerose le associazioni che si occupano di controllare e proteggere i siti riproduttivi. Sarebbe necessaria una più vasta campagna di informazione e sensibilizzazione dei pescatori al fine di utilizzare reti da pesca meno invasive e per diffondere le modalità di manipolazione a bordo dei pescherecci per poter ridurre la mortalità successiva alla cattura.

Importante contributo è quello di Friend of the Sea® che, con il progetto ‘’Turtle safe’’, ha voluto imporre precisi standards alle aziende di pesca per arrivare a ridurre le catture di questi splendidi animali e garantire la loro protezione.

 5 CURIOSITA’ SULLA TARTARUGA VERDE IN SINTESI

– La dieta erbivora, basata sui germogli, contribuisce al colore del grasso corporeo dell’animale, e da questo nasce il nome volgare di ‘’Tartaruga verde’’;

– Sapevi che lo sviluppo di queste tartarughe marine dipende dalla loro posizione geografica? Questo perché il loro sviluppo è strettamente legato alle fonti vegetali che riescono a trovare nel loro habitat: se dovessero mancare le piante di cui si cibano, il loro sviluppo è chiaramente rallentato

(ad esempio, uno studio su una Tartaruga verde in Hawaii, dove le piante preferite sono comuni, ha rilevato una maturità sessuale già all’età di 11 anni!);

– Si dice che Chelonia mydas sia una delle poche specie ad aver visto i dinosauri evolversi ed estinguersi! Infatti, gli antenati delle tartarughe si sono evoluti sulla terra e si adattarono alla vita marina circa centocinquanta milioni di anni fa;

– Sapevate che le tartarughe presenti nel film di animazione ‘’Alla ricerca di Nemo’’ sono proprio delle Tartarughe verdi?

– Il contorno della bocca di questi esemplari è dentellato: questo serve proprio per poter strappare meglio le alghe.

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