Delfini e balene, come e dove avvistarli con gli operatori turistici riconosciuti Whale Safe da Friend of the Sea.

Osservare i delfini e le balene non all’interno della vasca di un acquario, ma liberi di nuotare nel loro ambiente naturale, il mare, è una esperienza indimenticabile.

La buona notizia è che per vivere questo tipo di esperienza non è necessario partire per qualche meta dall’altra parte del mondo: delfini e, in alcuni momenti fortunati dell’anno, anche balene possono essere avvistati nelle nostre acque, grazie al lavoro di operatori turistici che organizzano escursioni nel rispetto di requisiti di sostenibilità e del benessere di questi animali.

In Italia, infatti, Friend of the Sea, standard di certificazione leader a livello mondiale per prodotti e servizi che tutelano e proteggono l’ambiente marino, collabora con gli operatori turistici dell’Arcipelago della Maddalena, del Golfo Aranci e dell’Area marina protetta delle isole Pelagie. A tutti loro Friend of the Sea ha già da tempo attribuito la certificazione Sustainable Dolphin and Whale Watching, che prevede l’adozione e il rispetto di un codice di condotta a basso impatto durante i fortunatissimi avvistamenti di delfini e balene.

La novità è che Friend of the Sea ha recentemente deciso di premiare ulteriormente questi tour operator attribuendo loro il Whale Safe Award, per le buone pratiche di approccio e di sicurezza nei confronti delle balene, messe in atto nel corso delle escursioni.

Il riconoscimento Whale Safe è nato quest’anno come parte del progetto di conservazione di Friend of the Sea “Save the Whales from Ship Strikes, rivolto principalmente alle grandi navi di trasporto merci e da crociera che troppo frequentemente si scontrano con le balene, causandone spesso la morte.

Perché gli operatori turistici ottengano questo riconoscimento è necessario, ad esempio, che rispettino una “velocità lenta e costante”, vale a dire inferiore o uguale a 5 nodi, nell’area di osservazione e una “distanza minima di 100m dalle balene e di 50m dai delfini”.

Questi requisiti si aggiungono quindi a quelli specifici già previsti dalla certificazione Sustainable Dolphin and Whale Watching, come ad esempio il divieto per le imbarcazioni di emettere suoni nell’acqua per attirare i cetacei.

 “Il rapido aumento del numero di organizzazioni per l’osservazione di delfini e balene rischia di avere un impatto negativo sul comportamento naturale dei cetacei e influenzare i loro modelli migratori. Per questo motivo iniziative responsabili sono fondamentali per mantenere questa attività come un’attività di turismo marino a lungo termine. E, di conseguenza, per godere di avvistamenti di balene e delfini migliori e di maggiore durata”ha dichiarato Paolo Bray Fondatore e Direttore di Friend of the Sea.

A Lampedusa, dieci pescatori hanno ricevuto il riconoscimento Whale Safe di Friend of the Sea. A bordo della stessa imbarcazione con cui durante l’anno pescano, questi uomini di mare ospitano nei mesi estivi i turisti, alla ricerca dei delfini che attraversano l’area marina protetta. A fare da padrone di casa qui è il tursiope, ma non è raro avvistare anche altre specie.

Nel 2019 i pescatori di Lampedusa sono tornati “in classe”, per frequentare i corsi dell’associazione MeRiS (Mediterraneo ricerca e sviluppo) sulla biologia dei cetacei, sul riconoscimento delle specie e, naturalmente, il corso di Friend of the Sea sul codice di condotta della certificazione Sustainable Dolphin and Whale Watching. Tutto viene poi condiviso dai pescatori con i turisti, sotto forma di racconti che accompagneranno l’escursione.

Il Golfo dei Delfini è invece il progetto della Onlus Worldrise a Golfo Aranci, in Sardegna. Anche qui il network di operatori turistici di dolphin watching sostenibile garantisce le escursioni nel totale rispetto degli animali grazie al codice di condotta di Friend of the Sea applicato durante l’avvistamento. Dall’inizio del progetto, nel 2014, si stima che a Golfo Aranci siano state sensibilizzate circa 12.000 persone e sempre qui, dal 2019, la Onlus sta portando avanti anche l’attività di ricerca scientifica, per avvalorare l’ipotesi che questa zona sia utilizzata dai tursiopi, unica specie presente nell’area di studio, come nursery per allevare i cuccioli.

Ogni uscita in barca con il Golfo dei Delfini si trasforma per il turista in una vera immersione nel mondo di questi animali, con i racconti degli operatori su come i delfini cacciano, come comunicano o come dormono, e anche su cosa li disturba e per quali motivi. Le parole lasciano però il posto a un silenzio meravigliato quando, raggiunto il posto di avvistamento e spenti i motori dell’imbarcazione, i delfini si avvicinano senza troppe remore, anche grazie alla presenza nel Golfo dell’allevamento ittico che attrae gli esemplari, facendosi vedere bene e nuotando anche sulla superficie dell’acqua.

Ciò che contraddistingue gli operatori dolphin e whale watching certificati è il fatto di abbracciare il cambiamento a favore del pianeta promuovendo diverse pratiche ecologiche prima e durante le escursioni: dalla formazione degli operatori, alla tutela di delfini e balene nel corso degli avvistamenti, fino all’abolizione della plastica monouso a bordo. Perché tutti questi componenti, insieme, influiscono sulla salute del mare.

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