River Cleaning: come ripulire gli oceani partendo dai fiumi. Il progetto ottiene la certificazione Friend of the Sea

C’è un modo per provare a risolvere il problema dei rifiuti plastici e oleosi  in mare e non ha niente a che vedere con il mare. Lo ha pensato Mold S.r.l, azienda operativa nel settore dei materiali termoplastici, che ha lanciato il progetto ecosostenibile River Cleaning Plastic & Oil.

Il punto di partenza di Mold? Un dato: l’80% dei rifiuti di plastica nell’oceano proviene dai fiumi. Per questo motivo, River Cleaning agisce direttamente sui corsi d’acqua, prima che i rifiuti sfocino in mare. Una soluzione completamente autoalimentata, e dunque ad impatto ambientale pari a zero, e che non danneggia l’ecosistema: per questo motivo River Cleaning ha recentemente ottenuto la certificazione di sostenibilità Friend of the Sea.

River Cleaning Plastic & Oil è in grado di funzionare 24 ore su 24, sette giorni alla settimana e riesce ad intercettare l’85% dei rifiuti galleggianti. Moduli fluttuanti simili a delle boe, posti a formare una barriera in diagonale lungo il fiume, bloccano i rifiuti e li indirizzano verso un punto di raccolta posizionato sulla riva. A seconda del tipo di rifiuto da raccogliere, che siano plastiche, oli o scarichi industriali molto pericolosi per l’ecosistema, i moduli boa presentano delle caratteristiche specifiche.

Si tratta di un sistema diverso e innovativo, studiato perché offra una soluzione comune e adattabile a corsi d’acqua molto differenti fra loro, sia in termini di larghezza che di profondità. Inoltre, River Cleaning non impone alcun blocco della navigazione, a differenza delle opzioni attualmente utilizzate. Anche quando il sistema è in funzione, infatti, il passaggio delle imbarcazioni è sempre consentito.

River Cleaning sfrutta la corrente dell’acqua per alimentarsi ad impatto zero, senza danneggiare le specie preziose che vivono nei fiumi. Intervenire sui corsi d’acqua in questo modo è una soluzione da un punto di vista della sostenibilità molto più efficace e meno dannosa di operazioni quali il recupero di rifiuti dal mare, per cui ad una spesa energetica superiore corrisponderebbero risultati inferiori, tenuto conto anche del fatto che circa il 95% dei rifiuti si inabissa quando arriva nel mare.

Non va dimenticato anche che recuperare i rifiuti nei fiumi è il modo migliore per creare nuovi prodotti riciclati: il mare restituisce materiale molto più corroso e quindi con meno possibilità di essere riciclato al 100%.

Si stima che al momento siano presenti circa 150 mila tonnellate di plastica galleggiante in mare – ha commentato Paolo Bray, fondatore e direttore di Friend of the Sea – un problema dalla portata enorme, che deve essere affrontato con prospettive sempre nuove e strumenti aggiornati. Proprio come ha fatto Mold con River Cleaning”.

Per noi la certificazione Friend of the Sea è un punto di partenza verso un dialogo sempre maggiore con interlocutori che condividono la nostra visione, che possono aiutarci a far sentire la nostra voce e ad essere più presenti sul territorio, tramite un rapporto di mutua crescita: tante gocce assieme fanno un oceano. Possibilmente, senza plastica”, ha dichiarato Vanni Covolo, CEO di Mold S.r.l.

 

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