La Sicilia vanta una tradizione significativa importante in ordine alla lavorazione e trasformazione di prodotti ittici. A scrivere questa storia gloriosa sicuramente ha contribuito il marchio Coalma e la famiglia Macaluso, indubbia protagonista di questa bella storia imprenditoriale che nel 2022 ha tagliato il traguardo prestigioso dei 100 anni dopo avere insediato alla tolda di comando la quarta generazione.
Tutto ebbe inizio negli anni ’20 del secolo scorso, quando Francesco Macaluso a Palermo nella zona del porticciolo di Sant’Erasmo insedia un piccolo stabilimento di lavorazione e trasformazione di pesce azzurro (sarde, acciughe, alici, sgombro) a cui unisce l’attività di piccola pesca tradizionale e artigianale del tonno rosso del Mediterraneo. Gli anni ’50 segnano l’inizio dell’importazione e della lavorazione del tonno pinna gialla, pescato nell’Oceano Atlantico, nello stabilimento palermitano. Dal 2000, dismessa la flotta peschereccia, ci si concentra sull’attività di lavorazione e di trasformazione dei prodotti.
Negli anni ’10 del nuovo secolo l’azienda avvia un processo di ristrutturazione a livello manageriale sul solco sempre della tradizione familiare che vede l’ingresso in azienda della quarta generazione con Vincenzo Bonura, oggi General Manager, e Claudia Pellitteri, Brand Manager. Il 2014 è stato l’anno dell’inserimento di nuovi soci che hanno apportato capitali freschi e soprattutto un significativo know-how relativo alla distribuzione e al marketing, aspetto complementare alla tradizionale attività di trasformazione dell’azienda. Con il nuovo management si registra un deciso cambio di passo nella direzione della trasformazione di una società 2.0.
“Internazionalizzazione, ricambio generazionale sul solco della tradizione familiare, innovazione di processo e di prodotto sono i pilastri fondanti del successo dell’azienda – dichiara Vincenzo Bonura, il General Manager – che la nuova generazione insediata è riuscita a declinare trovando la formula che ha consentito di innestare la modernizzazione dei processi sul solco della continuità familiare. Dal 2019 sotto la ragione sociale Macaluso srl. La competitività sul mercato – chiosa Vincenzo Bonura – fatti salvi e mantenuti gli standard di qualità, da sempre elementi connotativi dell’azienda fin dalle sue origini, oggi trova gli elementi di forza nell’attenzione posta al marketing, alla distribuzione e alla comunicazione, asset aziendali che il nuovo management dotato di elevate qualificazioni e competenze professionali riescono adeguatamente a sviluppare“.
Passano gli anni, s’insediano le nuove generazioni della famiglia Macaluso ma immutato è il procedimento tradizionale di lavorazione del tonno di prima scelta, con una ricetta che non è mai cambiata attraverso l’antica cottura in acqua e sale marino che assicura un prodotto con elevati standard di gusto e naturalezza. Un concetto che viene meglio esplicato da Claudia Pellitteri – Brand Manager dell’azienda, il cui ingresso in azienda è coinciso con una decisa accelerazione sullo sviluppo della linea aziendale legata alla comunicazione e al posizionamento nel mercato del brand.
“L’azienda riesce a garantire nelle scatolette il trancio intero, contrariamente alle aziende più commerciali che utilizzano perlopiù tonno precotto che si presenta più sbriciolato – sottolinea la Brand Manager. Questo ci riporta alla grande verità che il tonno di qualità deve essere sodo, serrato e compatto”.
Altro punto di forza dell’azienda è la sostenibilità che viene assicurata innanzitutto grazie a metodi di pesca eco-friendly dei pescherecci rigorosamente registrati che rispettano protocolli di pesca sostenibile attraverso il metodo di pesca a circuizione o a canna e che è valsa al tonno Coalma la certificazione Friend of the Sea.
Inoltre, nella direzione dell’innovazione di prodotto e della sostenibilità va inserita un’altra referenza della linea Due Pavoni con meno olio d’oliva. Infatti una nuova ricetta riduce l’olio nella scatoletta ma non intacca le sue proprietà organolettiche, riuscendo in ogni caso ad idratare il tonno riducendo così lo spreco di olio, causato dallo sgocciolamento che riversa una quantità di esso negli scarichi contribuendo così indirettamente all’ inquinamento dei mari.